CLAUDIO CISCO “liriche con immagini”

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foto per la poesia ALLA DERIVA

ALLA DERIVA

E’ grigio il clima del perenne essere.

Tutto è caduto:

le speranze perdute, le preghiere vane

le parole inutili, l’amore illuso

le primavere sfiorite, gli ideali mortali.

Ma non v’è più dramma in me

in questo continuo appassire e morire

ma completo abbandono.

Accetto di andare alla deriva

lasciandomi cullare dalla marea del tempo

in cui tutto si dissolve

fino a compiacermi del mio dolore.

E’ dolce sentirsi vittima, indifeso, inascoltato.

Capire che persino la vanità della vita

diventa pura armonia.

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 ADOLESCENTE LUNA

Erano brevi attimi di buio

interrotti da labbra di neve,

addolciti da profumi d’incenso

e deliziose manie.

Era l’estate appagante

nella sua rossa solitudine

assordante di rumori al sapore di grano.

Ti adoravo mia adolescente luna

disegnandoti sul mio diario segreto,

illuminavi i miei giorni confusi,

le notturne paure,

e le memorie ancora acerbe prendevano forza

in una danza eclettica di ondeggianti stelle.

Eri mia!

lunghi fianchi sinuosi distesi su letti d’argento,

e lì riappariva il mare nella sua immensa distesa.

Oggi che i miei giorni si consumano di vecchiaia,

sei ancora mia

attraverso rughe di arrugginite memorie.

 

MARIETTA

A TE MARIETTA 1855-1872)

che se sei stata la gioia, l’amore di qualcuno,

A te Marietta!

che non ti ho vista mai.

A te che t’immagino come un fiore

che sboccia, fiorisce e muore senza dolore:

chi potrà mai piangere o lodare

la tua cruda e gelida pietra

che forte ed imperterrita

sembra sfidare la collera del tempo?

A te Marietta!

che ti penso sempre

come una dolce ragazza vestita di bianco

che con il bruno dei tuoi capelli

formi un vistoso e sublime color di primavera,

a te che guardando la tua tomba

mi s’incenerisce il cuore.

A te Marietta!

che nessuno un volto ti sa dare

e che con insistenza la tua immagine m’immerge

nel lontano passato della tua vita.

Non so chi tu sia stata

né saprò mai il motivo della morte

che presto ti colpì

ma so con certezza

che questa è la tua pietra

e che in essa il tuo corpo giace.

A te Marietta!

scrivo queste righe

per aggrapparmi all’illusione di un lontano ricordo

che mai ci fu.

 

Dedicata a colei che brevemente fu

e che mai in vita conobbi.

 

ALBA

“ALBA”
Alba!

tu stai sorgendo,

silenziosa brezza

nell’aria,

leggiadre ali

intorno.

Alba!

tu sta spargendo

il tuo colore

sul mare

addormentato.

La tua pace

mi sta cambiando.

La mia anima,

svegliandosi,

si sta aprendo all’amore,

verso l’infinito.

Io sento

che sto per nascere,

sì lo sento

io sto nascendo.

 

 

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“AQUILA DALLE GRANDI ALI”
Salti per il mondo,

e in cima

in un attimo ti ritrovi,

da quell’altezza

sei tu la padrona,

niente potrà più fermarti.

Aquila dalle grandi ali

ti stagli di profilo,

i tuoi occhi

puntano la preda.

Cosa ricordi di te stessa?

forse il fiore che ti generò,

il respiro del fuoco,

l’aria aperta.

A chi somiglia?

della natura sei complice

bocca bellissima.

Non avrò timori,

il sentiero è dritto

e la ghiaia è bianca.

L’erba che raccoglierai

sul ciglio ti basterà,

e gli anni futuri

ti vedranno fiera

in cima alla montagna.

Ed io saprò dove cercarti:

nel tuo nido.

 

 

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“BELLA MESSINA”
Come chiave d’oro che apre al paradiso,

Messina spalanca la porta alla Sicilia perla incantevole.

Bella Messina

che si lascia corteggiare da due mari,

contemplata dall’alto dalle sue montagne,

sempre spettinata dal vento,

bagnata dal mare ed asciugata dal sole,

Messina presa per mano dalla Madonna.

Bella Messina

quando dondola dolcemente le navi del suo porto,

quando incoraggia e protegge il sudato lavoro dei suoi pescatori,

quando saluta piangendo ma aspetta con ansia

il ritorno d’un suo figliolo che s’allontana senza lavoro,

quando nelle sue ville accompagna il lento andare d’un vecchio,

guarda commossa gl’innamorati delle sue panchine,

gioca trasformata in bambina con i suoi piccoli.

Bella Messina

quando si tinge di giallorosso dietro la sua squadra,

quando si pavoneggia per accogliere i forestieri,

quando tutta parata si trucca con i colori della Vara,

divertente e scapestrata come il suo dialetto.

Messina lunga donna dagli esili fianchi

con gli occhi blu come il suo mare

ed i capelli d’oro come il sole delle sue spiagge,

baciata sulla superficie del mare da mille gabbiani,

che col suo stretto maliziosamente s’avvicina senza lasciarsi toccare,

Messina che all’alba apre gli occhi sul mare

e di notte s’addormenta sotto un lenzuolo di mille luci.

Messina solare dalle ali libere verso l’orizzonte

con gli occhi luminosi mai annebbiati,

sposa d’un clima ch’è armonia in ogni stagione,

Messina che con frutti e fiori profuma di primavera.

Bella Messina

defunta ma risorta dopo il 1908,

Messina che vuole andare avanti, che non vuol morire più

vestita ormai di abiti sempre più moderni.

Bella la mia Messina

è la mia terra, la mia città

qui sto bene, sono felice,

ogni sua strada, ogni sua via

è casa mia, il mio giardino.

In lei sono nato

ed in lei voglio morire.safe_image

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ATTRAVERSANDO IL SOLE

Da un oblò,

chiuso nella mia stanza,

vedo il sole uscire dai monti.

La sua luce m’abbaglia.

Continuo ad osservarlo

con l’anima aperta alla speranza

ed i miei occhi rimbalzano sul suo splendore

e vanno su te

che sei così tanto lontana

al di là della mia immaginazione.

Ti vedo riflessa nel sole in controluce.

E tu puoi guardare me.

Tu ed io alle due estremità d’una scia luminosa

che ci avvicina passo dopo passo

unendoci sempre più.

Ci veniamo incontro

percorrendo raggi di luce.

Ora tutti sono morti,

sono più vecchi

ma noi due siamo ancora insieme nell’aria

come bambini

attraversando il sole.

 

 

 

CLAUDIO CISCO “liriche con immagini”ultima modifica: 2018-04-21T06:53:56+02:00da mortilandia99
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